Indie snob: uno sguardo alternativo (ma non troppo) sul mainstream da Facebook alla blogosfera

“Gli Smiths, in fondo, non hanno inventato niente”. “Il disco mi piace ma loro sono dei coglioni”. “La svolta mainstream dei Clash ha decretato la morte del punk”. “I Cure mi piacciono ma dopo un po’ rompono i coglioni”. Di chi sono queste frasi? Dell’Indie Snob, un personaggio immaginario ma non troppo. L’intenditore di musica rock che si vanta delle sue scoperte discografiche ignote ai più e che guarda sdegnosamente, con senso di superiorità, le classifiche dei Cd più venduti. Nato da un’applicazione Facebook che si chiama “Parla con” e che spopola tra chi vuole pubblicare sul profilo le sue frasi preferite, siano tratte da Twilight piuttosto che da Dostoevskij o dai Velvet Underground, l’Indie Snob ha avuto da subito un seguito incredibile.

L’applicazione “Parla con…” è seguita poi dalla pagina Facebook per diventare fan dell’Indie Snob, che ora conta 600 iscritti tondi tondi. E ora è nato anche il blog dell’Indie Snob. Come però racconta il suo creatore, Riccardo Bidoia, 29enne padovano, nella presentazione del blog, “L’Indie Snob nasce ai concerti, alle serate, in giro per le strade, chiuso nella sua cameretta, dietro ad un pc. L’Indie Snob è un riassunto di anni e anni di esperienza sul campo, di massime più o meno memorabili raccolte in giro, sentite di sfuggita, sopportate o, perchè no, partorite in prima persona dalla deviata mente che si nasconde dietro al progetto”.

L’Indie Snob non risparmia nessuno. Dai Coldplay (“Non li odio perchè sono mainstream, li odio perchè fanno cagare”) agli Strokes (“Copiano un sacco di band anni ’70, anche se non saprei dire quali”) per arrivare agli “ennesimi cloni dei Joy Division”. Fino a lanciare, qualche settimana fa, la provocazione: “Io la butto lì: sdoganiamo Sanremo?”. Anche ora l’Indie Snob sdoganerebbe Sanremo? Riccardo risponde così: “Beh, ora più che mai! Fin da quando ho visto Zingales sdoganare Zucchero filato nero di Mauro Repetto ho sempre pensato che il vero indie snob doveva osare là dove osano le aquile. Più la spari grossa e più agli occhi del pubblico (facilmente impressionabile) guadagni spessore”.

~ di Claudia Abbiati su 7 marzo 2010.

Lascia un commento